Giulio Andreotti: l'architetto Valori / by Paola Valori

L'architetto Valori, di Giulio Andreotti  

Quello degli architetti non è (o almeno non era) un mondo politicamente facile. Ricordo il racconto di Lorenzo Natali, ministro dei Lavori Pubblici, su un'assemblea settoriale tenutasi a Napoli. La contestazione rumorosissima si era ulteriormente accesa quando Bruno Zevi era andato alla tribuna con il proposito di mettere ordine. E fu impossibile dare inizio al convegno. Ricordo anche il fine di non ricevere opposto qualche anno prima ad un progetto suggestivo di sistemazione del piazzale della Stazione Termini. L'autore (Moretti) non apparteneva alla imperante congregazione dei... santi laici. Ma ho presente anche la meschinità di chi per piatti motivi politici di attualità metteva stupidamente in discussione l'opera di Piccinato a Sabaudia.

Comunque, quando si superavano le barriere e progettavano insieme, i risultati tecnici erano eccellenti: vedi il famoso Asse attrezzato, anche se la fatale indecisione romana ne bloccò l'attuazione. Non sarò certo io a criticare Roma, pur dovendo rilevare che qui si maledicono i palazzinari mentre al nord si glorificano gli operatori dell'edilizia: Grande ricchezza del vocabolario italiano. La raccolta di lettere e di pagine di diario del professore Michele Valori (Posta fatta in casa, Gangemi editore) è veramente suggestiva.

Autenticamente cattolico, delicatissimo negli affetti, sempre capace di stupirsi, sensibile alle novità in tutti i campi, analista acuto del mondo americano (la cronaca delle visite è splendida). Confesso che quando ho ricevuto questo libro pensavo di dargli solo un'occhiata, ma attratto dalla circostanza marginale che il professore era fratello di Bice e cognato di Paolo Panelli, ho scorso qualche pagina rimanendo attratto e mettendo il libro tra quelli riservati alla tranquilla lettura delle vacanze. Tra l'altro il caso ha voluto che nel giorno della gran confusione per il G8 leggessi la pagina (datata 16 aprile 1955) descrittiva di Genova: “Una città meridionale diventata settentrionale con la volontà”. Detto così è poco, ma andate a leggere e apprezzerete.

Brillante la critica alle attività di tutti i partiti, di tutti i colori, di tutti i Paesi che “rendono difficile il facile attraverso l'inutile”. E' una raccolta di idee e di impressioni che non si può facilmente riassumere. Va consigliata la rasserenante lettura integrale.